Sesso in Giappone

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AqR Demon
view post Posted on 26/6/2010, 13:26




Rispondendo a questa domanda sul blog di un mio amico:

Mi sono sempre chiesto - mi si perdoni la trivialità - perché nei porni giappi il genitale maschile viene pixellato. Ce l`hanno a quadretti? Preferiscono lasciare un alone di mistero sulle loro fantomatiche misure non all`altezza ("alla lunghezza") degli occidentali? una volta in un servizio televisivo ho sentito dire che è una questione politica, ma continua a sfuggirmi il nesso.

Risposta:

Un mio amico diceva che per capire i popoli bisogna capire come affrontano la sessualità (caro Riccardo, avevi capito un milione di cose ma che talento sprecato!) e quindi puntualmente dava sempre una sbirciatina nei sexy shop dei paesi che visitava.
Se si ha l’occasione di visionarne uno in Giappone non si può che rimanere scioccati dai loro disturbi mentali espressi nella sfera sessuale. Non starò ad elencarvi con cosa certi giapponesi riescano ad eccitarsi ma fidatevi del fatto che è roba da pazzi, oltre ogni immaginazione umana. Nasce un bel paradosso se associamo questa perversione alla censura di naturalissimi organi genitali come mamma ci ha fatto.
Questo nasce da una vecchia legge ( i giapponesi sono durissimi a cambiare le cose) che credo derivi dalla medesima mentalità per cui non si usano le parolacce: le cose sgradevoli si cancellano. Per molti giapponesi la visione dei genitali è sgradevole e per loro stessa ammissione preferiscono immaginare. Curiosamente l’ano non è censurato e sfortunatamente anche altre cose a cui esso è collegato e che trova molto spazio nei video sporcaccioni (nel vero senso della parola) giapponesi. Sono persone deformate mentalmente e spesso anche fisicamente (mens sana in corpore sano, no?) rifiutano la normalità in favore della follia o almeno ciò che è follia per tutto il resto del mondo. I giapponesi si sentono speciali ma non si accorgono che la loro diversità è tutt’altro che qualcosa di cui pregiarsi anzi, li rende anormali al resto del mondo mettendoli in uno stato di complesso di inferiorità che partorisce altre deformazioni mentali in un turbine senza fine e in continua ascesa (praticamente da dopo la seconda guerra mondiale).
Moltissime persone hanno le gambe storte e estremamente corte e questo deriva dalla posizione chiamata “seisa” ovvero “postura corretta”, quella classica che li vede seduti in terra sforzando in maniera innaturale le articolazioni. La posizione è scomodissima anche per loro ma poi naturalmente si abituano perché è importantissimo sacrificarsi, giusto dico io ma per cosa? Deformarsi le gambe?
Per il resto le ragazze incrociano volutamente i piedi perché una ragazza che da noi si chiama sciancata per loro è carina. Puntando i piedi all’interno poi non si sviluppano i glutei ed è per questo che molte hanno il culo piatto. Anche i denti storti sono ritenuti carini e quindi non se li aggiustano. A volte vedi delle belle ragazze, anche famose, con un macello in bocca. Come dicevo, deformità mentale = deformità fisica. Naturalmente anche il fatto che mangiassero solo pesce e riso deve aver fatto il suo ruolo, vedi dei vecchi che sono praticamente ripiegati su se stessi e forse anche la loro dentatura ne ha risentito col cambio dell’alimentazione. Anche se adesso mangiano diversamente (comunque molto male) e magari si siedono regolarmente, credo (ma non sono un esperto di evoluzionismo) che queste deformazioni siano entrate nel loro DNA.

domanda: Da dove ha origine il rifiuto al contatto umano?

risposta:

Anche il rifiuto del contatto con altre persone a mio parere deriva dalla loro voglia di spingersi oltre la soglia umana, il rifiuto di ciò che è naturale, visto come una debolezza, e il raggiungimento di uno stato elevato. Sei un debole se ti piace fare vacanza, se mostri i tuoi sentimenti, se dici quello che pensi, se dici alla persona amata “ti amo”, se non ti siedi alla giapponese ecc.
Ricordatevi, chi non è giapponese non è degno e gli stranieri non capiscono.

Un’altra ragione della censura secondo me sta nel fatto che la mafia locale, la “yakuza” ha interesse nel conservare questo divieto visto che nei loro locali si possono vedere film non censurati ed hanno il monopolio anche di tutto l’ambiente della prostituzione. Praticamente, dopo essersi fatti degli occhi a palla davanti al mosaico si vanno a sfogare con qualcosa che dal vivo non si presenti squadrettata. Per legge la prostituzione è vietata, ma in realtà ogni città ha la sua area, a volte vastissima come la zona di Kabukicho a Shinjuku. E’ come se da noi le prostitute non fossero in strada ma nei bordelli come un tempo, con al tempo stesso un divieto a norma di legge che vieta loro ogni attività. Se noi ci lamentiamo della nostra polizia che non riesce a far sgomberare le prostitute dalla strade, figuratevi quanto sono in gamba i loro agenti che non si accorgono neanche delle insegne al neon che invitano gli avventori a vari servizietti che spesso molte minorenni fanno. E poi si raccontano le barzellette sui carabinieri!
I giapponesi hanno una vera passione per le ragazzine, soprattutto per le scolarette, e parlando di altre contraddizioni, l’esposizione dei genitali sarà pure vietata ma le minorenni sono assolutamente legali anzi, ricercatissime, tanto che le autorità ancora non hanno risposto alle richieste delle Nazioni Unite che invitavano il Giappone all’introduzione di pene severe riguardo i crimini di pedofilia e il divieto dell’apparizione di minorenni nei video per adulti.
Inoltre non dimentichiamo che i genitali sono vietati nella pornografia, ma (come segnalavo nel P.S. dello scorso post) poi si festeggia il pene e la vagina al tempio…. è o non è il paese del contrario? Se andate in una libreria internazionale vedrete che le parti intime dei protagonisti delle riviste pornografiche sono grattate via. Arrivano addirittura a rovinare del materiale nuovo e poi venduto caro perché d’importazione. Ve lo immaginate uno che di lavoro gratta gli oggetti della vergogna dalle riviste? Poveri ragazzini giapponesi, neanche vedendo un film per adulti possono avere un minimo di soddisfazione dalla vita, ovvio che poi crescono disturbati.

i rapporti umani...

Continuando il discorso del contatto umano, sembra che in realtà ai giapponesi in genere piaccia molto essere toccati, ma non possono farlo in quanto la loro severa società giudica questi atteggiamenti imbarazzanti e disdicevoli. I bambini, soprattutto maschi, raggiunti i 5 o 6 anni vengono praticamente educati a non cercare più le coccole dai genitori che comunque in media non li baciano mai, visto che anche il bacio naturalmente non va bene. Gli esseri umani usano moltissimo la bocca sin da piccoli come organo sensoriale ed è per questo che baciamo, è un gesto naturale e per questo, per il loro contorto modo di pensare, deve essere evitato soprattutto in pubblico. In compenso in treno gli impiegati leggono le riviste porno che è un piacere e nei piani superiori dei negozi di giocattoli e videogiochi sono presenti reparti porno, ma naturalmente un bacio tra due innamorati ferisce molto più profondamente l’animo sensibile e delicato come un fiore di ciliegio di un giapponese.
Tornando ai bambini, quando vanno in braccio ai genitori in cerca di coccole vengono allontanati e messi in ridicolo, colpiti nel loro animo infantile sentendosi dire che non devono essere fastidiosi come il “kutsukimushi”, letteralmente “insetto appiccicoso”, perché le coccole come si sa possono essere più fastidiose della zanzara tigre. E’ un tipo di educazione che li porta alla distanza ma è solo una repressione, visto che il desiderio rimane e poi li porta al fenomeno del “chikan” che è praticamente il loro sport nazionale dopo i baseball. Il chikan è quel tipo che fa la mano morta nei treni affollati e si possono vedere nei vagoni e nelle stazioni degli avvertimenti che intimidano dall’astenersi da questa pratica per fortuna punibile ai sensi di legge.
Naturalmente la maggior parte delle coppie sposate dorme in letti separati, e a volte anche in camere separate, perché la privacy è importante e anche il matrimonio è poco più di uno sport. Vince chi fa la cerimonia più bella (anche su questa ce ne sono parecchie da dire) e chi sposa l’uomo più ricco o la donna più giovane. Nel mio caso, mi sono trovato a vivere col padre di mia moglie non volendo lasciare un anziano da solo, e purtroppo abbiamo fatto un grave errore. Una normale persona sarebbe felice di vivere insieme a sua figlia felicemente sposata ed in procinto di avere figli ma la normalità non è una peculiarità giapponese.
Sicuramente preferirebbe avere un genero che lavora fino a mezzanotte o che va nei club di hostess con i colleghi per poi tornare a casa e non considerare la figlia, piuttosto che un marito affettuoso che dorme insieme alla moglie e che, quando può, sta sempre con lei. I miei atteggiamenti da italiano nei confronti di sua figlia (mia moglie) lo mettono in imbarazzo e se ne sta praticamente tutto il giorno chiuso in camera e pranza e cena al ristorante per non doverlo mai fare con noi.
Sono schiavi di loro stessi, delle assurde regole che hanno creato e duri come sassi non riescono a capire che la fonte di tutti i loro problemi e infelicità è da ricollegare non un giorno alla Corea e l’altro alla Cina o agli stranieri in genere, ma a tutto il sistema che si sono creati per proteggere e perpetuare nel tempo la loro preziosa diversità. Ci sono delle persone che, praticamente disperate, scappano in altri paesi schiacciati da tutto questo, assolutamente impotenti nel cambiare le cose convinti che non cambieranno mai se non in peggio.
Gli stranieri (diciamo occidentali) sono gli unici a vivere bene ed essere in parte esonerati dalla cerimoniosità e follia di questa società ed è per questo che io vivo qua. Sono un privilegiato e non mi lamento della mia vita ma non per questo posso chiudere gli occhi su tutto ciò che mi circonda e che comunque esiste, è reale e per niente bello. Chi non lo vede, dai giapponesi agli stranieri che si riempiono la bocca di adulazioni nei confronti del Giappone, è perché non vuole vederlo o perché è troppo superficiale per capirlo.
I problemi esistevano anche in Italia, per quanto profondamente diversi, ma ora sono qui, assolutamente libero di bacchettare il paese in cui vivo…parliamoci chiaro, è anche uno sfogo per me molto saluta
 
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